O lo ami o lo odi: io l’ho amato, molto, questo film. Mi ha fatto provare la sensazione di aver visto qualcosa di nuovo, mi ha immerso in una atmosfera invasiva e permeante, per due ore, facendomi dimenticare di tutto il resto. Sarà anche un film sensazionalista, volutamente un po’ spettacolare, ma che regia! Non tutti i registi sarebbero stati capaci di camminare così tanto sul filo del trash senza cadere: poteva diventare un pasticcio torbido, invece la storia presenta una ricerca, uno studio sulla personalità della protagonista, e una caricatura grottesca del mondo competitivo, solo apparentemente puro, della danza. Aronofsky si conferma un bravo ritrattista di personalità disturbate e distruttive, già ottimo in The Wrestler (film di taglio maschile) qui grande in un film sensuale e femminile.
Il film è forte, a tratti contaminato di horror, e fonde insieme bellezza eterea e sensualità sanguinosa, rigore e fragilità, follia e arte. Con un Vincent Cassel credibilissimo e Natalie Portman con un Oscar meritatissimo, forse la sua interpretazione migliore.
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