The Shape of Water

The Shape of Water Non ho trovato un racconto particolarmente originale e nuovo. È una fiaba, si appoggia alla trama della fiaba classica, con i suoi topòi, la principessa, il principe, il cattivo, i buoni. Maquesta storia è riuscita a incantarmi: la cosa nuova, originale che mi ha immerso in un incantesimo lungo due ore è stata la scrittura, la realizzazione nei dettagli di quella storia, l'amore di cui Guillermo Del Toro (che ha scritto, prodotto e diretto il film) ha nutrito ogni immagine, ogni oggetto, ogni fotogramma, curatissimo, perfetto, con i colori, le musiche, le azioni, i personaggi. È stata felicissima la scelta dell'attrice protagonista, Sally Hawkins, dal corpo e dallo sguardo dolci e espressivi, portatrice di un dolore tanto intenso quanto vitale. Poi i personaggi di contorno, l'amico umanissimo, l'amica coraggiosa e vera. Il cattivo, spaventosamente freddo, spietato, mostruoso, agghiacciante. Lo scienziato, diviso tra passione e crudezza. E infine la Creatura, non umana, impossibilitata a condividere lo stesso spazio fisico di Elisa, ma totalmente in grado di condividerne quello spirituale. Una creatura bellissima ma anche selvaggia, passionale e tenera, un principe acquatico, fiabesco e sensuale. Una fiaba, un thriller, un film d'azione, un film fantasy, grottesco, dolce, una storia d'amore. The Shape of Water è tutte queste cose, e anche di più. (Oscar 2018 per miglior film, miglior regia, miglior scenografia, migliore colonna sonora).