Mine vaganti

Diverso, o “contro natura” non è chi sceglie di amare qualcuno del proprio stesso sesso, ma chi sceglie di non realizzare appieno la propria vita e le proprie inclinazioni personali, chi non osa seguire le passioni più profonde, chi si nasconde dietro alle proprie paure, perdendo la possibilità unica di diventare se stessi.
Questo racconta in modo mirabile e commovente questo bellissimo film sulla vita, che “è troppo grande per essere vissuta appieno la prima volta” come dice una frase del film.
C’è spazio per piangere ma anche per ridere in questa malinconica commedia venata dal tragico senza sprofondarci mai.
E Özpetek oltre a essere un bravo regista è (ne sono sempre più convinta) anche un grande poeta.

E' complicato

Diventare 50enni come Meryl Streep in questo film è una prospettiva davvero invitante (e non solo perché è una ottima cuoca): solida, calma, fresca, ironica, intelligente, luminosa e per finire sexy che non guasta! E senza avere fatto patti strani con diavoli chirurgici: la naturalezza è premiata e un premio se lo meriterebbe anche questo film ottimista e intelligente. Di commedie così equilibrate e squisitamente comiche ne escono una ogni 10 anni per cui consiglio di non perderla!
Si ride, si piange, si partecipa alle vicende di questo triangolo di 50enni maturi ma che hanno l’energia solare e piena che si conquista solo con il tempo e tante sofferenze.
Sono più vivi di molti trentenni perché hanno conosciuto il vero amore: non quello per se stessi, non quello per il proprio uomo/donna, ma quello per la vita!
Inutile dire che Meryl Streep è un mostro di bravura.
Decisamente riuscitissime anche le spalle: Alec Baldwin e Steve Martin (una scoperta in un ruolo intimista).

Invictus

Invictus= invincibile. Titolo azzeccatissimo per rappresentare l’anima invincibile di un uomo che non è stato vinto ma che anzi ha saputo trasformare le sconfitte (non sue) in (sue) vittorie. Un uomo, Nelson Mandela, la cui forza è stata l’umanità oltre a una invidiabile e geniale capacità politica. Tutte cose che il film del grande Clint Eastwood descrive stupendamente con grazia e poesia. Forse (mio parere) uno dei suoi film più belli, se non il migliore. In questo film Clint ha saputo misurare con un equilibrio quasi perfetto aspetti politici, narrativi, e descrittivi (forse un po’ lunghe le parti sulle partite di rugby ma io ho una visione parziale da non sportiva:-) facendoci amare Mandela, complice la straordinaria bravura di Morgan Freeman grandissimo nel rendere gli aspetti “ordinari” di un uomo fuori dal comune.
Si esce sospirando nell’attesa che rinasca un politico di tanta grandezza.. e con il pensiero che creare la pace anche solo per poco tempo è immensamente più difficile, eroico e meraviglioso che vincere tante guerre…