Lourdes

Difficile parlare di questo film, difficile ancora di più raccontarlo perché è diverso da quasi tutti i film che ci sono in circolazione. Vincitore di due premi, consegnati sia da una commissione di atei e che da una commissione di cattolici, sembra quasi un documentario, tanto è asciutto e sobrio. E realistico.
La sobrietà è forse la parola chiave per descrivere la regista austriaca Jessica Hausner, la storia infatti non curva né verso la fede irriflessiva ma forse neanche verso l’ateismo più nero. E riesce sempre a descrivere lucidamente, a tratti ironicamente, le lunghe (lunghe una intera vita) attese di chi è costretto (magari da una sedia a rotelle, o da una malattia) a una sobrietà continua e forzata. Descrive con così tanto realismo i rituali delle abluzioni da far scaturire una forza espressionistica pura e disperata.
La bravissima attrice protagonista rimane impressa nella mente e nell’anima, portatrice sana di una malattia che la tiene “a terra”sia fisicamente che interiormente. Il suo sguardo attento, interessato, dolce e rassegnato è impossibile da dimenticare e descrive l’essenza terrena e insieme spirituale di questo bellissimo film.