Chiamami col tuo nome
"Chiamami col tuo nome" è straordinario.
Sceneggiatura scritta a due mani da Guadagnino e Ivory (Quel che resta del giorno, Camera con vista, ecc....), tratto dall'omonimo romanzo, merita come minimo almeno un Oscar (il film ha ben 4 candidature).
E' un capolavoro. Classico, elegante, passionale, quel classicismo sensuale che fa pensare alla poesia di Ovidio e Catullo.
Parla di amore (omosessuale ma non è quello il punto, il punto è l'Amore) e formazione, e regala speranza, la speranza che vinca la voglia di vivere, di amare senza cinismo, e paradossalmente, il coraggio di amare "senza speranza" perché 'amore è fine e il mezzo per trovare se stessi. Il personaggio di Elliot è quello che mi ha più toccato, giovanissimo, acerbo, sensuale, travolto da qualcosa di più grande di lui a cui decide semplicemente di non fare resistenza, di vivere sul suo corpo e nella sua anima con la naturalezza di chi non può fare altro che quello, come quando scoppia un temporale o quando la natura inizia a germinarei in primavera.
Il monologo finale del padre scava nell'anima con parole da ricordare e ripetere a memoria, parole indimenticabili (per quanto mi riguarda) è "educativo" nel senso più vero e profondo della parola.
Non parliamo della fotografia e delle ambientazioni, un nord italia (cremasco e padano) che è poesia pura, filtrata dallo sguardo surreale, leggero e originale del regista.
Il finale, con un primo piano lungo, intensissimo sul viso del giovane protagonista, ti fa piegare su te stesso, rimane impresso anche molto dopo che è finito il film.
Un consiglio, andate a vederlo, non perdetevi una visione in sala, anche se purtroppo non ha la diffusione che si merita.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento