La foresta dei sogni

Parlare di questo film senza raccontare la trama è difficile. Ma non lo farò perché io stessa l'ho visto senza saperne quasi niente, e posso dire che lo ho apprezzato di più. Detto tra noi se avessi conosciuto la trama non so se sarei andata a vederlo!:-) Quindi: io penso che sia da vedere. E' stato fischiato a Cannes, pure essendo un film d'autore (Gus Van Sant) dagli europei, e non dagli orientali. E' un film che infatti unisce, fa toccare, sfiorare direi, le culture dei due continenti in modo delicato e originale e solo per questo non merita i fischi. E poi tocca in modo singolare il tema della morte, che a noi occidentali crea disturbo assai di più che agli orientali (vedi Departures, film premiato agli Oscar e di una bellezza incredibile). Ambientato nella foresta giapponese di Aokigahara, è un racconto spirituale in stile giapponese e un tentativo di creare qualcosa di nuovo che apprezzo, anche se a tratti la sceneggiatura è un po' maldestra, un po' immatura soprattutto quando parla dei sentimenti e della vita di coppia dei due protagonisti. Ma l'atmosfera della foresta, misteriosa e a tratti cupa, crea uno scenario da fiaba degli spiriti che mi ha affascinato e inquietato. Bravi gli attori, soprattutto Ken Watanabe. Lo andrò a cercare anche in altre pellicole. Bravi anche Naomi Watts e in modo particolare Matthew McConaughey.

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