Film - Euforia

Due ore di film diretto nel 2018 da Valeria Golino, e anche parzialmente sceneggiato, e candidato a parecchi Donatello che meritava di vincere. Due ore che scorrono dense, intense, pregne, sofferenti. Il racconto va a descrivere in punta di pennello, con grande verità e nessuna ipocrisia (a costo di prendere toni a volte anticonformisti e crudi) l'intreccio di amore/diversità/dissidio tra due fratelli, tanto legati quanto profondamente diversi. Un evento in particolare ha il ruolo di detonatore nell'accendere e portare a una nuova (e più completa, più vera) forma ciascuno dei due protagonisti, insieme all'evolvere e cementarsi del loro rapporto. Le immagini, le musiche i tempi con cui la vicenda è trattata sono in perfetta armonia, la recitazione dei due protagonisti, Scamarcio e Mastandrea è intensa, emozionante, composta, ispiratissima. Non è difficile secondo me identificarsi con qualche lato del carattere di ciascuno dei due protagonisti, sono come due parti che compongono un intero, e intravedere in se stessi le loro debolezze, i loro limiti, le loro cadute. Ma non solo, i personaggi raccontano anche la capacità di esprimere se stessi, di essere veri, di amare. Mi è piaciuto davvero tanto questo film, e me lo ha confermato il fatto che nei giorni successivi ho continuato a essere visitata dal pensiero di uno o dell'altro personaggio, dalle immagini evocative e poetiche. Ne consiglio la visione. Ma facendo attenzione di essere nel mood giusto per digerire la densità emotiva da cui questa pellicola è attraversata dall'inizio alla fine. Ps bravissima anche Jasmine Trinca che io adoro, e che ha sia recitato che prodotto parzialmente la pellicola.

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