Blue Jasmine

Blue Jasmine, non sono sicura che sarebbe così unica, così LEI, se non fosse interpretata da Cate Blanchett. L’interpretazione è a dir poco meravigliosa, e non per niente le è valsa un Oscar come migliore attrice. Ma Blue Jasmine è anche tanto woodiallenesco, un Woody Allen che è cresciuto, maturato, che dimostra che la crescita umana, emotiva non conosce mai fine, che anzi, l’età migliora la sensibilità artistica. Sì finalmente Woody è riuscito a fare il suo film drammatico, quello che desiderava fare da quando ha iniziato a lavorare come regista. Ci aveva già provato con Match Point, dove il dramma cupo e “tempestoso” copriva del tutto il fiore spontaneo della sua ironia. Questa volta, con Blue Jasmine, è riuscito a portare a compimento il suo frutto artistico perfetto: c’è dramma, c’è psicologia nel ritratto femminile vibrante e nevrotico di Jasmine, c’è però anche ironia sottile, comicità, e una grande apertura del cuore alla semplicità (i personaggi vincenti sono i più semplici, quelli a cui basta poco per stare al mondo, perché non sono ricchi, o meglio, sono grandi dentro). Non dico di più sulla trama, perché è da vedere, da gustare. Lunga vita a Woody, il mondo è più bello se ci sei tu.

2 commenti:

  1. Ciao Nati, bentornata! Sono contenta di poter leggere ancora le tue recensioni. Questo film mi incuriosiva e ora che ho letto il tuo post mi organizzerò per vederlo. Grazie!

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  2. Ciao Natalia, ti avevo detto che il film mi era piaciuto proprio perchè diverso dai precedenti..
    Ora la tua recensione ha fatto un po' di luce: forse era proprio il dramma che mi mancava negli altri film. Era come assistere ad una eterna commedia dove era proprio la semplicità della vita a mancare. Ma forse questa arriva con la saggezza degli anni e l'esperienza del registra. Ok, mi hai convinto, cambio idea e mi arruolo tra i fan di woody
    Giuseppe

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